Project Description

Nel Municipio di Montù, spicca lo stemma con cui i Beccaria fregiarono l’antico feudo di Mons Acutus. Per la prima volta venne citato il nome di Mons Acutus in un diploma di Federico Barbarossa del 1164, nome dettato dalla forma del colle, sulla cui cima i signori pavesi, i Beccaria, costruirono un fortilizio militare per controllare i movimenti e i trasporti allo sbocco della Val Versa e per proteggersi dagli assalti degli avversari. Nel Medioevo il fortilizio fu più volte distrutto e riedificato durante le lotte fra le famiglie gentilizie di Milano, Pavia e Piacenza. All’inizio del ‘600 l’ultimo discendente dei Beccaria di Pieve del Cairo, Aureliano, lasciò per disposizione testamentaria il fortilizio con 6000 pertiche di terreno alla Congregazione dei Barnabiti che, nei due secoli di permanenza, fecero di Montù un centro educativo e culturale di ottima qualità. Con Napoleone, nel 1802, la Congregazione fu soppressa e i Barnabiti espropriati dei benefici ecclesiastici. Abbattuta la chiesa di Sant’Aureliano, costruita dai Padri, il monastero, edificato sull’area del fortilizio demolito, fu venduto a un privato, Eugenio Vercesi. Montù raggiunse il culmine del suo sviluppo alla fine dell’800, anche per l’appartenenza al collegio elettorale di Agostino Depretis, Presidente del Consiglio dei Ministri. Strade, ponti, farmacia, caserma, scuola elementare, asilo ed ospedale, fiere, arricchirono il paese, che raggiunse i 4300 abitanti e seppe dare anche un generoso contributo alle guerre del Risorgimento e ai due conflitti mondiali. Oggi Montù non è più un colle boschivo, ma filari e filari di viti circondano le strade, e il profumo del barbera, del bonarda e del pinot rivela la ricchezza locale e l’importanza della cultura del vino.

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